Legge di Guarigione

L’omeopatia ritiene che di fronte ad ogni patologia, di fronte ad ogni sintomo di malattia bisogna sempre chiedersi cosa mi vuole indicare, e non pensare mai che il problema sia in quella patologia o in quel sintomo. Ecco quindi l’importanza di saper interpretare i sintomi per arrivare a comprendere la ragione ultima del problema, proprio come il significato delle diverse spie del cruscotto mi serve per avere la visione e il controllo di tutto quello che succede nella macchina. E questo è possibile attraverso la studio attento di tutto il paziente, della sua anamnesi famigliare, della sua storia clinica, delle sue abitudini di vita e di tutto ciò che mi può aiutare a comprendere ciò che sta dietro la malattia che presenta in quel momento.
In questo senso, il Dr Paschero, nelle sue lezioni di Omeopatia fa un’affermazione molto precisa che dovrebbe guidare ogni atto medico:

“La Medicina che cura solo i sintomi locali della lesione patologica non induce mai la guarigione del malato, ma la soppressione della malattia organica, e ciò implica una palese trasgressione della Legge di Guarigione della Natura”.

Questa frase ci permette di introdurre un concetto di fondamentale importanza: la Natura guida tutti i processi vitali secondo regole precise e consolidate fin dall’origine della vita sul nostro pianeta. E sono proprio queste regole che hanno permesso da sempre lo svolgersi naturale di tutti i processi biologici, e che hanno determinato l’evoluzione nei millenni di tutti gli organismi viventi della Terra, compreso l’Uomo. Così, dal momento che ogni fenomeno biologico è regolato da leggi naturali, anche i processi patologici che colpiscono ogni organismo vivente seguono a loro volta delle precise leggi che la Natura ha previsto in funzione della salute. Infatti, tutti i processi vitali sono sempre orientati verso la conservazione della vita, per cui di fronte ad ogni fenomeno contrario alla vita, la Natura, seguendo la sua Legge di Guarigione, mette subito in atto delle reazioni, volte al ripristino delle condizioni migliori per la nostra sopravvivenza. Pensiamo, ad esempio, a cosa avviene quando ci facciamo una ferita: senza alcun nostro intervento, la “Vis Medicatrix Naturae”, cioè la Forza Curatrice della Natura, presente in ciascun organismo vivente, attiva immediatamente tutta una serie di processi, che, attraverso varie fasi (infiammazione, formazione del nuovo tessuto detto di granulazione, poi della crosta e della cicatrice, fino alla riparazione totale della cute), ci permette di ottenere la completa guarigione della lesione.
Ora, se è vero che la guarigione è un processo guidato dalla Natura, diventa fondamentale conoscere quali sono le Leggi che la Natura ha predisposto perché potessimo arrivare alla vera Guarigione, sicuri di non commettere errori.
Per questo ci viene in aiuto ancora il Dr Paschero, che, per definire la Legge di Guarigione della Natura, dice:

La Forza Vitale agisce dall’interno all’esterno, dal centro alla periferia, dall’alto verso il basso, dalla mente al corpo. Questo coincide con le leggi della biologia moderna, per la quale tutti i processi di crescita si realizzano dal centro alla periferia. Questa legge della direzione è il corollario del principio di guarigione su cui si basa l’opera della forza vitale in tutte le fasi della vita e della crescita”.

Tutti i processi di guarigione seguono sempre questo principio: non è una teoria opinabile, è una realtà indiscutibile. Ed è grazie a questo principio che, dopo migliaia di anni, la vita è ancora presente sulla Terra. Di fatto significa che, di fronte ad ogni patologia, il processo di guarigione segue sempre un percorso preciso, secondo una legge di natura: dall’interno all’esterno, dal centro alla periferia, dall’alto al basso e dalla mente al corpo. Questo perché la Natura cerca sempre, con tutte le sue forze, di assicurare la nostra salute, portando la patologia verso le parti esterne del nostro organismo, il più lontano possibile dagli organi interni più vitali. E questo è un percorso preciso e definito, che va sempre difeso e perseguito ogni volta che si mette in atto un’azione terapeutica.
Per questo motivo, dovendo rispettare sempre questa legge naturale di guarigione, è fondamentale non utilizzare mai terapie, sia mediche che chirurgiche, rivolte unicamente al trattamento della malattia locale, superficiale. Così facendo, infatti, si trasgredisce la Legge di Guarigione della Natura, con l’inevitabile risultato di trasformare la patologia iniziale in un’altra malattia, che colpirà organi sempre più interni, e quindi sempre più profonda e più grave. Come una pianta, le cui radici diventano sempre più profonde e quindi più difficili da sradicare.
Alla luce di questo ragionamento clinico, torniamo ora al caso di psoriasi di cui abbiamo parlato in precedenza. Eravamo rimasti alla descrizione dei sintomi di eliminazione delle tossine intestinali, così come si presentano in particolare nell’infanzia. E dicevamo che, in genere, questi sintomi, non essendo riconosciuti come tali, ma come problemi a se stanti, vengono sistematicamente soppressi attraverso l’uso ripetuto di farmaci sintomatici. A questo punto, avendo chiaramente trasgredito la Legge di Guarigione della Natura, si innesca inevitabilmente un processo opposto, in cui la patologia si trasferisce ad un livello più profondo dell’organismo, determinando un ulteriore aumento della tossicità interna e quindi dello stato di sofferenza di tutto il sistema (ricordiamoci che il nostro corpo non è fatto di parti separate, ma lavora come un sistema integrato: se soffre una parte, soffre tutto l’organismo). Di conseguenza, la forza curativa della nostra natura (“Vis Medicatrix Naturae”), essendo sempre orientata verso la conservazione della vita, cercherà con tutte le sue forze di attivare altre vie di eliminazione di queste tossine accumulate nelle parti più profonde dell’organismo, nel tentativo di proteggere il più possibile gli organi più interni più vitali dai danni dovuti al loro accumulo.
E più le tossine sono profonde è più dovrà aumentare di conseguenza lo sforzo di eliminazione da parte della forza curativa della natura, con la comparsa di sintomi più forti di quelli elencati in precedenza. Ma anch’essi sono espressione dello sforzo di guarigione della natura, e come tali vanno sempre considerati.